Corsa alle Banche

Dopo la pubblicazione del D.L. 23/2020 sembra essere partita la “corsa alle banche”. Il blocco produttivo in Italia e le problematiche esistenti anche in mercati esteri di riferimento favoriscono l’incremento del capitale circolante (es., ritardo o assenza di incassi; incremento delle scorte). In assenza di una “riserva di liquidità” costituita nel tempo e adeguata ad affrontare la dimensione del fenomeno, le piccole e medie imprese necessitano di nuova liquidità. Le moratorie introdotte ex-lege dal “Decreto Cura Italia”, prima, e l’intervento di potenziamento delle garanzie pubbliche previste nel c.d. “Decreto Liquidità” spingono decisioni verso nuova finanza, sia pure fatta con il debito. Tuttavia, per poter valutare bene cosa fare, conviene operare – come realizzato con alcuni clienti in questi giorni –  in una logica che preveda “scenari” di intervento in funzione delle scelte strategiche, della struttura economico-finanziaria e della dinamica attesa dei flussi di cassa. Può forse andare bene anche correre dalle Banche – alle quali, peraltro, non risulta cambiato negli ultimi giorni il complessivo impianto normativo e contabile che impatta sulla loro operatività e valutazione. Ma il debito finanziario resta tale in futuro, anche se garantito dallo Stato.

Gc

Coronavirus: piani per simulare effetti e valutare strumenti finanziari

Il “coronavirus” sembra già colpire il mondo delle imprese come un uragano si abbatte sulla costa. Ad esaminare la situazione di un numero anche elevato di piccole e medie imprese “pre-coronavirus”, tuttavia, si evidenziano difficoltà finanziarie che non potranno che essere enfatizzate dalla – chiamamola così – “pandemia economica”. Per far fronte a tali problematiche – laddove possibile e per quanto sia possibile – diventa ancor più critico sviluppare piani aziendali che consentano di simulare gli effetti su strategia e finanza aziendale del “coronavirus” e valutare le decisioni su assetto operativo, circolante, investimenti e, in generale, risorse finanziare adeguate a imboccare il sentiero per superare la “selva oscura” a cui ci si trova davanti. Oggi, anche grazie all’innovazione digitale, le tradizionali scelte finanziarie possono essere integrate con strumenti nuovi. Dopo la lettura di Seneca, direi che “Molte cose, non è perché sono difficili che non osiamo farle, ma perché non osiamo farle che sono difficili.” Con il piano aziendale non si tratta di “prevedere” cosa succede. Si tratta di prepararsi a combattere per uscire dalla “selva oscura”.

Gc 

Coronavirus: crediti d’imposta per pubblicità e sanificazione

Sempre nell’ambito del “Decreto Marzo”, e in via eccezionale, è stata modificato il funzionamento del credito d’imposta per investimenti pubblicitari funzionerà in modo diverso nel corso del 2020, di fatto estendendo la sua operatività non ai soli investimenti incrementali ma a quelli complessivi, pur a fronte di una quota di ammissibilità fissata al 30%. E’ stata prevista una finestra “straordinaria” di presentazione delle domande.
E’ stato poi previsto un credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro fino a euro 20.000 e comunque non superiore al 50% delle spese sostenute e documentate. I criteri e le modalità di tale credito dovranno essere definiti in uno specifico provvedimento del MISE.
Bd

Coronavirus: sviluppo internazionale

Tra i provvedimenti assunti per effetto del “coronavirus”, particolare interesse desta il potenziamento del fondo per lo sviluppo internazionale, in particolare la concessione di sostegni a fondo perduto fino al cinquanta per cento dei finanziamenti concessi per lo sviluppo internazionale (es., apertura uffici/show-room esteri, studi di fattibilità, fiere internazionali, e così via) –  secondo criteri e modalità che saranno stabiliti con una o più delibere del Comitato agevolazioni. Su questo punto, ancora non ci sono indicazioni applicative. I cofinanziamenti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla vigente normativa europea in materia di aiuti di Stato di importanza minore (de minimis), che, peraltro, è stata resa a maglie più larghe da EU proprio per sostenere le imprese durante la pandemia.

Gc

Coronavirus: sostegni alle imprese subito… o forse tra un po’ di tempo?

I diversi provvedimenti del “Decreto Marzo” trovano difficoltà applicative non sempre facili da superare. Tralasciando le problematiche del famoso “bonus” per i lavoratori autonomi (dalla notizia del “click day” fino al blocco dell’operatività del sito INPS), due ostacoli significativi per trasmettere liquidità al sistema delle imprese riguardano la concessione dei finanziamenti bancari e le agevolazioni sui tassi. Relativamente al primo aspetto, la garanzia pubblica prevista al 80% non riduce i tempi di concessione delle Banche che, sulla base delle norme Europee e dei principi contabili (es., IFRS9), dovranno valutare l’affidabilità del finanziato e prevedere opportuni accantonamenti. Al riguardo, ABI ha chiesto di estendere al 100% la garanzia per consentire interventi rapid. Per il secondo aspetto, pur prevedendosi nel decreto anche interventi a tassi agevolati, se ne attende l’attuazione. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! (Dante Alighieri)

Bdp